Non dico di credere a questa presunta rivelazione, ma cionci è un buffone di prima classe. Difende con sommo sprezzo del ridicolo la sua tesi per cui ganswein è buono e affidabile e che parla in codice anche lui (certamente è stato messo dalla Massoneria infame a guardia h24 di Benedetto perché è una brava persona, come no).

I contenuti di questa presunta rivelazione sono estremamente verosimili, e dipingono ganswein come uomo di fiducia della massoneria ecclesiastica, tanto da essere messo a custodia personale del definto Papa.
Ganswein vile iscariota al soldo di bergoglio è assolutamente plausibile. Però contraddice i deliri di cionci, per cui il nostro li nega.

Ricordo anche che cionci ha speso buone parole per quel demonio incarnato di mauro biglino, avendo da quest'ultimo ricevuto spazio per promuovere i suoi deliri.

E questo la dice lunga sulla serietà del "cattolicissimo" cionci.

@Gian0 Cionci ha i suoi meriti, continua ad averne e comunque nessuno è perfetto. Sul conto di Mons. Gänswein, si sbaglia. L'errore nasce dal non aver compreso a fondo il personaggio, che un giorno è "perfetto latore" dei codici Ratzinger e il giorno dopo smentisce l'azione compiuta da Papa Benedetto XVI. Si spiega bene questa contraddizione nell' imbarazzatissimo discorso che ha tenuto Mons. Gänswein alla LUMSA, incastonata nella sua affermazione sottolineata "OBBEDISCO!" Quindi latore per obbedienza e non per convinzione, soprattutto alla luce del suo libro, uscito dopo la morte di Benedetto, in cui descrive la sua personale visione della verità e non la Verità, che lui non ha mai compreso fino in fondo. Obbedienza anche a quello che lui ha sempre ritenuto un papa legittimo, ovvero Bergoglio, che gli ha affidato il compito di carceriere, in definitiva, di Papa Benedetto XVI, compito che per altro a Mons. Gänswein non è piaciuto molto svolgere, un ruolo in cui si è sentito compresso. Ecco perché ha rilasciato tutte queste interviste dopo la morte del Papa, sono stati atti liberatori della sua coscienza compressa. Notiamo, però, come ha sempre cercato di non mentire, come nella telefonata con il fratello di Padre Gebhard alla domanda, chi nominasse Papa Benedetto XVI nella Messa, Mons. Gänswein ha risposto che non menzionava nessun nome e il perché lo ha spiegato bene Cionci. Ancora, ha disconosciuto la presunta lettera inviata a suo nome arrivata a Don Minutella anche nel contenuto. Cosa deduciamo da tutto ciò? Che Mons. Gänswein era perfettamente al corrente del significato del gesto compiuto da Benedetto XVI nel 2013, ma che non fosse convinto della legittimità dell'atto, riconoscendo di fatto Bergoglio papa; per convinzione o per convenienza? Questo lo sa solo Mons. Gänswein e la sua coscienza e sarebbe meglio per noi non ipotizzare sulla coscienza altrui.
Certo, la cecità degli alti prelati e di gran parte del popolo sedicente cattolico è a dir poco imbarazzante.
Detto tutto ciò, dopo aver cercato di dare una interpretazione il più possibile oggettiva di Mons. Gänswein, non lo faccio capace di essere carnefice oltre che carceriere di Benedetto XVI, proprio perché ne emerge un uomo forse confuso, ma non senza scrupoli.
Da questo e da altri aspetti, non mi sento di ritenere proveniente dal Cielo questo presunto testamento Omega di Benedetto XVI, anche se, con grande probabilità alcune carte di Benedetto XVI sono sparite.

Ho sentito lunghi tratti della lettura del resoconto della Suora.
Le parole riferite al Papa sono più che plausibili.
Le azioni della "Massoneria Ecclesiastica" e dell' occupazione di posizioni di vertice da parte di essa sono sotto gli occhi di tutti.
Il Santo Padre ricorda anche "la più grande umiliazione subita nella Sua vita": il rifiuto plateale da parte di molti Vescovi tedeschi di salutarLo, durante la Sua visita pastorale a Berlino (2011)