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La mistica Maria Bolognesi è beata

vaticaninsider.lastampa.it

Celebrato ieri a Rovigo il rito presieduto da card. Amato, che ha ricordato: “I suoi molti carismi mistici non le impedirono di spendersi nella carità verso il prossimo”
DOMENICO AGASSO JR.
ROMA

”La mistica laica Maria Bolognesi è beata. Ieri nella “sua” Rovigo è stata celebrata la solenne cerimonia di elevazione agli altari, presieduta a nome di papa Francesco da card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Maria Bolognesi (Bosaro, Rovigo, 21 ottobre 1924 – Rovigo, 30 gennaio 1980) nasce in una famiglia di contadini “ai limiti dell'indigenza”, ricorda Radio Vaticana, e “il cognome che la futura Beata porta è per di più quello del patrigno e non del papà, poiché lei è figlia di una ragazza madre, così la sua infanzia già misera è segnata costantemente dal marchio di essere una figlia illegittima, alimentato dalle dicerie del suo piccolo paese”. Su questa dinamica card. Amato ha citato parole della stessa Bolognesi: "Spesso i bambini non mi volevano a giocare con loro perché ero figlia di N.N.. Da sola andavo nell'orto della nonna per vedere se potevo prendere qualche farfallina. Oh! Se Gesù avesse messo anche a me le alette, quando i bambini non mi vogliono con loro, volerei via più in fretta”.

Per ventisei anni Bolognesi fa la bracciante agricola, e a volte anche il muratore. Non conosce agi, Maria. E oltre a tutto questo sua madre si disinteressa parzialmente di lei e la affida ad altre famiglie.

Ma nonostante queste difficoltà e sofferenze, “i suoi molti carismi mistici – ha detto card. Amato - non le impedirono di spendersi nella carità verso il prossimo soprattutto verso i bambini, per i quali si fece factotum, calzolaio, sarta, falegname e anche questuante. Erano frequenti le sue visite ai malati e l'assistenza notturna ospedaliera. Raccoglieva denaro e generi di prima necessità per le famiglie indigenti”.

Maria è vittima di una possessione demoniaca, dopo la quale “incontra Dio”, ventenne. “Per anni malanni fisici”, racconta Radio Vaticana, “anche molto gravi, la tormentano e lei stessa avverte una repulsione ogniqualvolta si trova nei pressi di un edificio sacro. Ma ancora una volta, la sua fede resta incrollabile e un segno miracoloso sancisce la fine della possessione. E nonostante un fisico ormai minato, la carità di Maria Bolgonesi è una fiamma che non si spegne”.
Dedica il suo tempo alla carità a favore degli indigenti, come sottolineato da card. Amato: “Fu vicina agli orfani, ai quali trovò buone sistemazioni presso famiglie generose o presso istituti. La sua carità si estendeva dal corpo allo spirito, diventando saggia consigliera per chi era nel dubbio, nell'ignoranza, nella tristezza. Aiutava tutti con la preghiera incessante e con la sofferenza. È questo il messaggio che ella ci lascia oggi”.

La morte, all'età di 56 anni, non le consente di portare a termine il suo progetto – una casa – a favore di chi ha bisogno.

Card. Amato nell'omelia ha definito la neo-beata una perla di quella “preziosa collana di laici e di laiche, confessori e martiri che attestano la forte vitalità della fede del nostro popolo, che sa discernere, apprezzare e anche vivere con eroismo il Vangelo di Cristo, ridimensionando o silenziando del tutto la vanità e la vacuità di tanto inutile parlare”.