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Stato islamico vende «donne cristiane o yazide» a 30 o 100 euro in base all’età. «Ci espongono nei mercati con il prezzo»

I terroristi del califfato indicano i prezzi delle schiave in un tariffario: se hanno tra i 40 e i 50 anni costano 35 euro, dai nove anni in giù invece 140 euro

«Oggi c’è il mercato delle schiave. Dov’è la mia ragazza yazida?». Parlano così alcuni presunti terroristi dello Stato islamico in un video diffuso dal canale panarabo Al Aan Tv. Gli uomini barbuti si riferiscono alle centinaia di donne sequestrate in Iraq dopo l’invasione ad agosto della città di Sinjar, dove vivevano circa 350 mila yazidi, popolazione considerata eretica dai jihadisti.

«CARTELLI CON IL PREZZO». Nel filmato i terroristi trattano le donne yazide, da comprare e vendere come se fossero schiave. Le scene filmate nel video combaciano perfettamente con il racconto fatto alla Cnn da una ragazza yazida, venduta «come merce o bestiame» e poi riuscita a scappare: «Ci hanno esposte a Mosul e Raqqa nei mercati con dei cartelli che indicavano il nostro prezzo». Il portale IraqiNews ha anche pubblicato il 3 novembre un documento dello Stato islamico che sembra confermare il mercato delle schiave, nonostante non sia possibile confermare la sua autenticità.

PREZZI DELLE DONNE. Nel documento è fissato il prezzo per ogni donna «yazida o cristiana»: se ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni costa 50 mila dinari (35 euro), 75 mila dinari (52 euro) se ha tra i 30 e i 40 anni, 100 mila dinari (69 euro) se è una donna tra i 20 e i 30 anni, 150 mila dinari (circa 100 euro) se è una ragazza tra i 10 e i 20 anni e 200 mila dinari (circa 140 euro) se è una bambina dai 9 anni in giù. Che cosa succeda alle ragazze comprate è stato rivelato più volte dalle prigioniere riuscite a scappare dopo essere state vendute a uomini di 50, 60 o anche 70 anni: vengono picchiate, stuprate a ripetizione e costrette a convertirsi all’islam.

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