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Paul
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Il Santo Rosario. La parola Rosario significa "Corona di Rose". La Madonna ha rivelato a molti che ogni volta che si dice una Ave Maria è come se si donasse a Lei una bella rosa e che con ogni Rosario …Altro
Il Santo Rosario.

La parola Rosario significa "Corona di Rose". La Madonna ha rivelato a molti che ogni volta che si dice una Ave Maria è come se si donasse a Lei una bella rosa e che con ogni Rosario completo Le si dona una corona di rose. La rosa è la regina dei fiori, e così il Rosario è la rosa di tutte le devozioni ed è perciò la più importante. Il Santo Rosario è considerato una preghiera completa perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra salvezza. Con il Rosario infatti meditiamo i "misteri" della gioia, del dolore e della gloria di Gesù e Maria. E' una preghiera semplice, umile così come Maria. E' una preghiera che facciamo insieme a Lei, la Madre di Dio, quando con l'Ave Maria La invitiamo a pregare per noi, la Madonna esaudisce sempre la nostra domanda, unisce la sua preghiera alla nostra. Essa diventa perciò sempre più efficace, perché quando Maria domanda sempre ottiene, perché Gesù non può mai dire di no a quanto gli chiede sua Madre. In tutte le apparizioni la Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Rosario come arma potente contro il male, per portarci alla vera pace. "La corona del Rosario è come un serto di rose profumate e multicolori ai piedi di Maria". Può sembrare una preghiera ripetitiva ma invece è come due fidanzati che si dicono l'un l'altro tante volte "ti amo"...
Il Santo Padre Giovanni Paolo II nella lettera apostolica ROSARIUM VIRGINIS MARIAE del 16/10/2002 dedicata al Rosario ha istituito 5 nuovi misteri chiamati Misteri della Luce
Paul
Il video può essere liberamente salvato sul proprio computer "cliccando" su "salva". Data la breve durata, 10 minuti, può essere salvato su DVD e proiettato per offrire uno spunto di riflessione a fedeli,studenti, ragazzi del catechismo seguiti da religiosi, catechisti, docenti, ecc. ( come tutti gli altri filmati offerti gratuitamente dal Movimento per la Vita di Civitavecchia e caricati da Paul …Altro
Il video può essere liberamente salvato sul proprio computer "cliccando" su "salva". Data la breve durata, 10 minuti, può essere salvato su DVD e proiettato per offrire uno spunto di riflessione a fedeli,studenti, ragazzi del catechismo seguiti da religiosi, catechisti, docenti, ecc. ( come tutti gli altri filmati offerti gratuitamente dal Movimento per la Vita di Civitavecchia e caricati da Paul, Fausto ed altri su "Gloria Tv").
Fausto
Quando nel 1945 fu sganciata la bomba atomica su Hiroshima, una piccola comunità di 8 gesuiti, situata in una canonica distante solo 8 isolati dallo scoppio della bomba, rimase illesa insieme alla casa, mentre non scampò alcuna persona nel raggio di 1,5 km dal centro dell'esplosione. 200 scienziati indagarono sul perché nessuno dei 4 padri rimase contaminato dalle radiazioni, e perché la loro casa …Altro
Quando nel 1945 fu sganciata la bomba atomica su Hiroshima, una piccola comunità di 8 gesuiti, situata in una canonica distante solo 8 isolati dallo scoppio della bomba, rimase illesa insieme alla casa, mentre non scampò alcuna persona nel raggio di 1,5 km dal centro dell'esplosione. 200 scienziati indagarono sul perché nessuno dei 4 padri rimase contaminato dalle radiazioni, e perché la loro casa parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre intorno erano state distrutte e bruciate. Questi sono i nomi dei 4 sacerdoti gesuiti sopravvissuti: Fr. Hubert Schiffer, Fr. Hugo Lassalle, Fr. Wilhelm Kleinsorge, Fr. Cieslik (degl'altri 4 non è rimasta notizia storica).

Padre Paul Ruge (O.F.M.I.), nel 1970, incontrò padre Schiffer e alle tante domande sugli avvenimenti di Hiroshima si sentì così rispondere: “Noi crediamo che siamo sopravvissuti perchè come missionari abbiamo voluto vivere il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Santo Rosario.”
Paul
www.theholyrosary.org
Il Rosario contiene due elementi: l'orazione mentale e l'orazione vocale. La mentale consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo e della sua santissima Madre. La vocale consiste nel dire quindici decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Pater, meditando e contemplando in pari tempo le quindici principali virtù …Altro
www.theholyrosary.org
Il Rosario contiene due elementi: l'orazione mentale e l'orazione vocale. La mentale consiste nella meditazione dei principali misteri della vita, della morte e della gloria di Gesù Cristo e della sua santissima Madre. La vocale consiste nel dire quindici decine di Ave Maria, ognuna preceduta da un Pater, meditando e contemplando in pari tempo le quindici principali virtù praticate da Gesù e da Maria nei quindici misteri del santo Rosario.
Nella prima parte di cinque decine, si onorano e si considerano i cinque misteri gaudiosi; nella seconda i cinque misteri dolorosi; nella terza i cinque misteri gloriosi. In questo modo il Rosario risulta composto da preghiere vocali e da meditazione per onorare e imitare i misteri e le virtù della vita, della passione e morte e della gloria di Gesù Cristo e di Maria.
ROSA SECONDA
Il santo Rosario, essendo sostanzialmente composto della preghiera di Cristo Gesù e della salutazione angelica - il Pater e l'Ave - e della meditazione dei misteri di Gesù e di Maria, è senza dubbio la prima e la principale devozione in uso presso i fedeli, dal tempo degli Apostoli e dei primi discepoli, dì secolo in secolo giunta fino a noi.
Tuttavia, nella forma e nel metodo in cui è recitato attualmente, fu ispirato alla Chiesa e suggerito dalla Vergine a san Domenico per convertire gli Albigesi e i peccatori, soltanto nel 1214, nel modo che sto per dire, così come lo riferisce il beato Alano della Rupe nel suo celebre libro De Dignitate psalterii.
San Domenico, constatando che i peccati degli uomini erano di ostacolo alla conversione degli Albigesi, si ritirò in una foresta presso Tolosa e vi restò tre giorni e tre notti in continua preghiera e penitenza. E tali furono i suoi gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a colpi di disciplina per placare la collera di Dio che cadde svenuto. La Vergine santa, allora gli apparve accompagnata da tre principesse del cielo e gli disse: “Sai tu, caro Domenico, di quale arma si servì la SS. Trinità per riformare il mondo?” - “Signora mia - le rispose - voi lo sapete meglio di me: dopo il figliolo vostro Gesù voi foste lo strumento principale della nostra salvezza”. Ella soggiunse: “Sappi che l'arma più efficace è stato il Salterio angelico, che è il fondamento della Nuova Alleanza; perciò se tu vuoi conquistare a Dio quei cuori induriti, predica il mio salterio”.
Il Santo si ritrovò consolato e ardente di zelo per la salvezza di quelle popolazioni, andò nella cattedrale di Tolosa. Immediatamente le campane, mosse dagli angeli, suonarono a distesa per radunare gli abitanti. All'inizio della sua predica si scatenò un furioso temporale; il suolo sussultò, il sole si oscurò, tuoni e lampi continui fecero impallidire e tremare tutto l'uditorio. Il loro spavento crebbe quando videro una effige della Vergine, esposta in luogo ben visibile, alzare per tre volte le braccia al cielo e chiedere la vendetta di Dio su di loro qualora non si convertissero e non ricorressero alla protezione della santa Madre di Dio. Questo prodigio del cielo infuse la più alta stima per la nuova devozione del Rosario e ne estese la conoscenza.
Il temporale finalmente cessò per le preghiere di san Domenico, che proseguì il discorso spiegando l'eccellenza del santo Rosario con tanto fervore ed efficacia da indurre quasi tutti gli abitanti di Tolosa ad abbracciarne la pratica e a rinunciare ai propri errori. In breve tempo si notò nella città un grande cambiamento di costumi e di vita.
ROSA TERZA
Questo prodigioso stabilirsi del santo Rosario, che ricorda un poco. il modo con cui Dio promulgò la Legge sul Sinai, mostra con chiarezza l'eccellenza di questa sublime pratica. San Domenico, ispirato dallo Spirito Santo, istruito dalla Vergine e dalla sua personale esperienza, fin che visse predicò il Rosario con l'esempio e con la parola, nelle città e nelle campagne, ai grandi e ai piccoli, ai sapienti ed agli ignoranti ai cattolici ed agli eretici. Il santo Rosario, ch'egli recitava ogni giorno, era la sua preparazione alla predica e il suo appuntamento dopo la predicazione.
Un giorno - ricorreva la festa di san Giovanni Evangelista - il Santo stava in una cappella dietro l'altare maggiore della cattedrale di Notre-Dame a Parigi e recitava il santo Rosario per prepararsi a predicare. La Vergine gli apparve e disse: “Domenico, la predica che, hai preparato è buona, ma molto migliore è questa che ti pre-sento”. San Domenico riceve dalle mani di lei il libro in cui è scritto il discorso, lo legge, lo gusta, lo fa suo e ringrazia la Vergine santa. All'ora della predica sale sul pulpito e, dopo aver detto in lode di san Giovanni Evangelista soltanto ch'egli aveva meritato di essere il custode della Regina del cielo, dichiara all'illustre uditorio dei grandi e dei dottori abituati a discorsi singolari e forbiti, che avrebbe continuato non con le dotte parole della sapienza umana, ma con la semplicità e la forza dello Spirito Santo. E li intrattenne sul Rosario, spiegando loro, parola per parola come avrebbe fatto parlando a fanciulli, il Saluto angelico, servendosi dei pensieri e degli argomenti molto semplici letti sul foglio che gli era stato consegnato dalla Madonna.
[14] Il fatto è stato tolto, almeno in parte, dal libro del beato Alano della Rupe: De Dignitate Psalterii, e così riferito dal Cartagena: Il beato Alano afferma che san Domenico gli disse un giorno in una rivelazione: “Figlio mio, tu predichi, e sta, bene; ma perché tu non abbia a ricercare la lode umana più che la salvezza delle anime, ascolta quanto mi accadde a Parigi. Dovevo predicare nella grande chiesa dedicata alla beata Vergine Maria e volevo parlare in modo ingegnoso, non per orgoglio ma per riguardo alla qualità elettissirna degli uditori. Mentre pregavo, come ero solito per un'ora circa prima del discorso, recitando il Rosario, fui rapito in estasi: vidi la divina Madre, mia amica, porgermi - un libretto e dirmi: "Domenico, per quanto sia ben fatto il discorso che conti di tenere, io te ne porto uno molto migliore". Tutto lieto prendo, il libro, me lo leggo per intero e, come ella aveva detto, vi trovo ciò che bisognava predicare. La ringraziai di cuore. Venuta l'ora di predicare, avevo davanti l'intera Università di Parigi ed un gran numero di signori, informati o testimoni essi pure, delle meraviglie operate dal Signore per mio mezzo. Salgo all'ambone. Era la festività di san Giovanni evangelista, ma dell'apostolo io mi limito a dire che meritò di essere prescelto come custode della Regina del cielo. Poi passai a dire così all'uditorio: "Signori e Maestri illustri; voi siete abituati ad ascoltare discorsi eleganti ed elevati, però oggi non voglio rivolgervi le dotte parole della sapienza umana, ma rivelarvi lo Spirito di Dio e la sua forza"”. E allora, nota Cartagena insieme al beato Alano, S. Domenico, spiegò, con paragoni e similitudini familiari, la salutazione angelica.
[15] Lo stesso beato Alano della Rupe, come riferisce ancora il Cartagena, racconta di parecchie altre apparizioni di Nostro Signore e della Vergine Santa a san Domenico per stimolarlo ed infervorarlo sempre più a predicare il santo Rosario perché il peccato sia distrutto e i peccatori e gli eretici si convertano. Ad un certo punto il Cartagena scrive: “Il Beato Alano racconta che la Madonna gli rivelò come suo Figlio Gesù Cristo era apparso a san Domenico, e gli aveva detto: “Domenico, io mi compiaccio nel constatare che non ti appoggi sulla tua personale sapienza, che lavori con umiltà alla salvezza delle anime e non cerchi di piacere agli uomini vani. Molti predicatori, invece, usano fin dal principio tuonare contro i peccati più gravi, ignorando che prima di somministrare un rimedio disgustoso bisogna disporre il malato a riceverlo e a profittarne. Per questo devono innanzitutto esortare gli uditori ad amare la preghiera e specialmente il salterio angelico. Se tutti incominceranno a pregare così, senza dubbio la divina clemenza sarà propizia a quanti persevereranno. Predica dunque il mio Rosario”.
[16] Ed altrove dice: “Tutti i predicatori, all'inizio del discorso, fanno recitare ai fedeli la salutazione angelica per ottenere il favore divino. Questa usanza proviene da una rivelazione. fatta dalla Vergine a san Domenico: "Figlio mio - gli disse - non meravigliarti se non riesci nella tua predicazione: tu lavori su un terreno non ancora irrigato dalla pioggia. Sappi che quando Dio volle rinnovare il mondo mandò prima la pioggia, cioè la salutazione angelica: in tal modo il mondo fu riformato. Nelle tue prediche esorta dunque a recitare il Rosario e raccoglierai grandi frutti per le anime”. Così fece sempre san Domenico e ciò spiega il pieno successo della sua predicazione".
[17] Mi sono permesso di riferire parola per parola questi passi (tradotti dal latino) di buoni autori per comodità dei predicatori e delle persone istruite che potrebbero mettere in dubbio la meravigliosa efficacia del santo Rosario.
Finché, sull'esempio di san Domenico, i predicatori propagarono la devozione al Rosario, la pietà ed il fervore fiorirono negli ordini religiosi fedeli a questa pratica e nel mondo cristiano. Ma da quando si incominciò a trascurare questo dono venuto dal cielo, si constatò dovunque peccato e disordine.
ROSA QUARTA
[18] Siccome ogni cosa, anche la più santa, quando dipende soprattutto dalla volontà degli uomini, è soggetta a mutamento, non bisogna meravigliarsi se la Confraternita del santo Rosario perseverò nel fervore primitivo solo per lo spazio di circa cento anni dalla sua istituzione; in seguito essa fu quasi sepolta nell'oblio. All'abbandono del santo Rosario, contribuirono senza dubbio la malizia e l'invidia del demonio che volle arrestare il corso delle grazie di Dio attirate sul mondo da tale devozione.
Infatti la giustizia divina colpì tutti i, regni d'Europa, nel 1349, con la più orribile peste che fosse mai venuta; partita dal Levante si diffuse in Italia, in Germania, in Francia, in Polonia, in Ungheria; quasi tutti questi …